VOCATIVO
per saxofono baritono e clarinetto contrabbasso / for baritone saxophone and contrabass clarinet (2006/08)
dedicato a / dedicated to: Marco Colonna e Francesco Ciocca - Italy
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EDIZIONI SUVINI ZERBONI - MILANO
pages 1, 2
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Scritto per Marco Colonna e Francesco Ciocca, Vocativo è una nuova tappa nell'ormai lungo cammino che mi ha visto esplorare strumenti e formazioni insolite, con particolare attenzione nei confronti dei registri gravi e gravissimi.
Basato in gran parte sull'iterazione di frammenti assai semplici e connotati, questo brano assume per questo le caratteristiche di una costante invocazione, dagli accenti mutevoli e spesso opposti. Se la terza maggiore dell'inizio appare ostentata platealmente, quasi con avventatezza, altri episodi vedono i due strumenti ripiegarsi in rarefatti mormorii, volti, fra l'altro, a valorizzare le affascinanti possibilità timbriche dei due strumenti in tali ambiti; altrove il discorso viene invece piegato verso zone di violenza estrema, quasi paradossale nella sua ruvida semplicità.
Strutturalmente Vocativo propone un percorso umorale e rapsodico, segnato solo con estrema evidenza dal ritorno della terza maggiore iniziale; ciò avviene poco prima del termine del brano, e la riconquista di un clima spavaldamente assertivo porta dapprima ad un'ultima, violenta perorazione, per poi ripiegare verso la ripetizione sempre più concentrata e rarefatta di un brevissimo frammento melodico.

Vocativo was written especially for Marco Colonna and Francesco Ciocca, and represents a new stage in my now long-term exploration of unusual instruments and groupings, with particular attention to the low and very low registers.
It is mostly based on the statement of quite simple and well-defined fragments, thus taking on the character of a constant invocation, with changing and often opposing accents. While the major third of the beginning appears coarsely, almost recklessly, obstinate, other episodes see the instruments retreating into rarefied murmurs, trying, among other things, to exploit the fascinating timbre possibilities of the two instruments in this ambience; elsewhere the discourse moves towards zones of extreme violence, almost paradoxical in its crude simplicity.


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