Figura appartata, vissuta a Sassari a cavallo dei due secoli scorsi, Pompeo Calvia si è imposto alla mia attenzione quando, alcuni mesi fa, ho avuto modo, finalmente, di mettermi a lavorare per un brano dedicato agli amici del Duo Alterno.
La morbida petrosità della lingua sarda, unitamente alla leggerezza del linguaggio poetico di Calvia, del tutto privo di turgori retorici, sono risultati gli elementi che più mi hanno colpito.
Le due brevi poesie scelte hanno - prevedibilmente - caratteristiche espressive complementari: sospesa fissità notturna in
Madrigale, nervosa impertinenza in
Non ti fidà di l'àgnili (
Non ti fidare dell'angelo).
Ciò si riflette in maniera diretta nelle scelte compositive, pronte ad assecondare senza rigore preconcetto le sfumature del testo poetico, che viene sempre tenuto ad un livello di notevole intelleggibilità; tutto ciò si appoggia su una scrittura estremamente flessibile ed aperta, richiedente un grande affiatamento da parte dei due esecutori.
A reclusive figure, who lived in
Sassari at the turn of the 19th Century, Pompeo Calvia
caught my attention when some months ago I was
finally able to start work on a piece dedicated to my
friends of the Duo Alterno.
The soft stoniness of the
Sardinian language, along with the lightness of Calvia’s
poetic language, totally devoid of turgid rhetoric, were
the aspects that struck me most. The two short poems
I chose have – predictably – complementary expressive
characters: suspended nocturnal stillness in
Madrigale,
nervous impertinence in
Non ti fidà di l’àgnili (
Don’t
trust the angel).
This is directly reflected in the settings,
ready to endorse, with no preconceived rigor, the
nuances of the poetic text, which is always kept at a
remarkably intelligible level; all this rests on an
extremely flexible and open style of writing, requiring a
high degree of accord between the two performers.
MADRIGALE
Pinsà tutta la notti solu a teni
quasi quasi è più beddu di drummì
e si lu sonnu a poggu a poggu veni,
a te pinsencii lu fozzu fuggì!
NO TI FIDÀ DI L'AGNILI
No ti fidà di l'agnili, Zuniari:
sott'a li piggi di lu casacchinu,
l'agnilu porta sempri, fora mali,
un paggiareddu d'ali.
Candu credi d'habellu più a vizinu
ti figgiura cull'occi di la risa
e si l'jpisa,
chi habè l'ali pà l'agnilu è distinu.
|
MADRIGALE
Pensare tutta la notte solo a te
quasi quasi è più bello che dormire
e se il sonno a poco a poco viene,
pensando a te lo faccio fuggire!
NON TI FIDARE DEGLI ANGELI
Non ti fidare degli angeli, Zuniari:
sotto alle pieghe del casacchino,
l'angelo porta sempre, sia io salvo,
un piccolo paio d'ali.
Quando credi d'averlo più vicino
ti guarda con gli occhi delle risa
e se la svigna,
che avere le ali per l'angelo è destino.
|
MADRIGAL
To think only to you all night long
is almost nicer than to sleep
and if the sleep is coming little by little,
thinking to you I make it run away!
DON'T TRUST ANGELS
Don't trust angels, Zuniari:
under the folds of their little jacket,
the angel has always, might I be saved,
a little pair of wings.
When you think to have him closer
he looks at you with the eyes of laugh
and he slips away,
because to have wings for the angel is destiny.
|