Dedalo, mitico costruttore del labirinto, rinchiuso nella sua stessa creazione.
Dedalo, per noi, ora, il labirinto stesso.
In esso si addentra una inquieta linea disegnata dal flauto attorno all'insistita presenza del fa iniziale, snodandosi lungo traiettorie evolutive discontinue, contrastanti; stimolata e sostenuta dalle percussioni, fra le quali dominano i metalli risonanti, essa si lascia sedurre da percorsi che nella prima parte del pezzo tendono ad essere febbrilmente nervosi ed inquieti.
Come avviene per il Minotauro di Dürrenmatt, ogni breve episodio si vede riflesso e replicato nel seguente, in un clima che si fa via via più assorto.
Dopo alcuni ultimi slanci carichi di energia la pagina si spegne su una sorta di lungo canone; esso si snoda nel silenzio sempre più predominante, fino agli ultimi incisi alle soglie del nulla.
Daedalus, the mythical builder of the labyrinth, became trapped in his own creation.
These days Daedalus embodies the labyrinth itself.
In this piece, the flute builds a disquieting line broken by the insistent presence of the note F. Conflicting paths wind themselves around the constant intrusion of this note. Stimulated and supported by the percussion, especially dominant resonant metals, the trajectory of the flute is tempted toward landscapes that in the first part of the piece tend to be feverishly nervous and uneasy.
As in
The Minotaur by Dürrenmatt, each brief episode is seen reflected and mirrored in the following section, in a climate that becomes increasingly meditative. After some final rushes full of energy, the page embarks on a kind of long canon during which silence grows increasingly prominent, leading to the nearly silent final fragments.