I
Due studi per pianoforte, scritti a sedici anni di distanza l'uno dall'altro, risultano simili, oltre che per la brevità, per la volontà di speculazione sul tocco e sull'evoluzione di figure musicali spesso ridottissime, In entrambi gli studi (ed in particolare nel primo,
Woher, del 1984) è quindi richiesta una grande attenzione nei confronti della caratterizzazione delle varie sezioni, spesso molto brevi ed in aperto contrasto reciproco. Non sono quindi predominanti le difficoltà di carattere strettamente tecnico, quanto quelle legate alla concentrazione e alla capacità di differenziazione delle sonorità: ciò diviene evidente nel secondo studio,
...Quelli che restano, del 2000, ricollegato al secondo episodio di
Stati d'animo (omaggio a Umberto Boccioni) per due pianoforti e percussioni, dove al centro dell'attenzione è in particolare il gioco di risonanze che si dipartono soprattutto dall'accordo iniziale, ricorrente in tutto il decorso del brano.
Die beiden im Abstand von 16 Jahren geschrieben Studien für Pianoforte sind sich sehr ähnlich hinsichtlich ihrer Kürze sowie ihrem Willen zum Nachdenken über den Anschlag und die Entwicklung der häufig sehr reduzierten musikalischen Figuren. Beide Studien (und vor allem die erste,
Woher, vom 1984) verlangen deshalb eine große Aufmerksamkeit auf die Charakterisierung der verschiedenen, oft sehr kurzen und in wechselseitigen, direkten Kontrast gestellten Abschnitte. Vorherrschend sind also weniger die streng technischen Schwierigkeiten, sondern die Probleme mit der Konzentration und die Differenzierung der Klänge. Dies ist besonders ausgeprägt in der zweiten Studie,
...Quelli che restano... (...Die die bleiben...) , aus dem Jahre 2000, bei der im Zentrum der Aufmersamkeit das Spiel der Wiederklänge steht, die vom Anfansakkord ausgehen und sich durch das ganze Stück hinziehen und entwickeln.