Robert Schumann trascorre gli ultimi due anni di vita nel manicomio di Endenich, presso Bonn. Assistito amorevolmente dalla moglie Clara e da Brahms, vede divenire sempre più precari i rapporti con il mondo reale.
I muri bianchi di Endenich trae il proprio spunto iniziale nella risonanza di questa situazione esistenziale dolorosamente frantumata: la tensione che accompagna quasi tutte le scelte figurali, sempre parossistiche ed eccessive, si disgrega in continui cambi di scena e in frenetiche rincorse di situazioni diverse, appena mitigate da brevi ripiegamenti più silenziosi.
Con un'impostazione strutturale apertamente asimmetrica, questo convulso alternarsi di apparizioni repentine si blocca di colpo nell'ultima estesa sezione del lavoro, volutamente uniforme ed elementare: una lunga successione di accordi in fortissimo attraversa lentamente tutta la tessitura del pianoforte dall'acuto al grave.
Come anche precedentemente, ma forse ora in modo più chiaro, emergono frammenti provenienti dalla Seconda Sonata per pianoforte di Schumann, a partire dai quali è costruito l'intero brano.
Robert Schumann spent the last two years of his life in
a mental asylum in Endenich, near Bonn. Lovingly
cared for by his wife Clara and Brahms, his relations
with the real world became increasingly more
precarious.
I muri bianchi di Endenich takes its startingpoint
from a comment on this painfully shattered
existential situation: the tension that underlies almost all
of the choices of figures, always paroxysmal and
excessive, is broken up into continuous changes of
scene and frenetic shifts of situation, barely mitigated by
short moments of relative calm.
With an openly
asymmetric structural arrangement, this frenzied
alternation of impulsive ideas is suddenly blocked in the
last, extensive section of the work, which is intentionally
uniform and simple: a long series of fortissimo chords
slowly moves through the whole range of the piano from
high to low.
As also happened in the past, but perhaps
now more clearly, fragments taken from Schumann's
Second piano Sonata emerge, on whose basis the
entire work is built.