GIARDINI D'INVERNO
per due violini / for two violins (2015)
dedicato a / dedicated to: Verena Rojc e Stefano Furini
EDIZIONI SUVINI ZERBONI - MILANO
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Una pagina raccolta e meditativa, in netta antitesi con l'estroversa aggressività che caratterizza molti miei lavori recenti.
Un numero ristretto di gesti e di figure si alterna senza una precisa direzione, mantenendo il panorama complessivo entro limiti dinamici estremamente contenuti, dove ogni energia appare congelata, latente ma inespressa esplicitamente.
I pochi frammenti che riescono a forare questo strato gelido e che si impongono momentaneamente con forza e ferocia vengono subito neutralizzati, risultando incapaci di determinare un cambio di direzione del percorso.
Come già avviato da tempo, prosegue il tentativo di semplificazione di ogni aspetto, a cominciare dai ritorni caleidoscopici dei vari elementi costitutivi che tendono a ripresentarsi riducendo al minimo le modifiche, puntando invece ad una pronta riconoscibilità; anche l'aspetto armonico risulta compresso entro un numero ridotto di elementi di estrema chiarezza, in modo da aiutarne ulteriormente la leggibilità delle ripresentazioni e delle leggere trasformazioni.
D'altro canto anche ogni singola gestualità, almeno nelle intenzioni, è stata lavorata con grande cura soprattutto dal punto di vista timbrico, in modo da caratterizzarne al massimo la fisionomia e, anche in questo caso, la chiara memorizzazione.
Può essere infine curioso segnalare come per questo lavoro io abbia utilizzato per la determinazione di ogni aspetto, da quello strutturale complessivo alla definizione di armonie e durate, un breve spunto già sfruttato in altri lavori a partire dal lontano Chant d'hiver per violino e elettronica del 1995 e ritrovato recentemente in Croce di ghiaccio per flauto e trio d'archi, avendo ottenuto ogni volta come risultato percorsi assolutamente diversi ed indipendenti fin dal momento della progettazione iniziale.