Un organico insolito per un lavoro che vede il flauto in un ruolo costantemente concertante; figure mobili e nervose, sempre lontane da vacui abbandoni melodici e pronte a sollecitare il sostegno dei due corni, chiamati spesso quindi a interagire vivacemente – e talvolta in maniera impegnativa – con il solista in un gioco di costanti riverberazioni ed echi.
Pochi gesti vengono messi in campo, in modo da creare relazioni evidenti e percorsi chiari attraverso i loro ritorni, solitamente restii a variazioni profonde.
Poco resta da aggiungere, se non che il titolo non ha solo un valore evocativo utile per la ricezione emotiva del lavoro, ma vuole alludere ai legami esistenti con il preesistente
Terraferma per quattro strumenti, dei materiali del quale risulta essere sviluppo, ampliamento e rielaborazione.
An unusual combination for a work that sees the flute in a role that is constantly concertante; mobile and nervous figures, always far from vacuous melodic abandons and ready to ask for the support of the two horns, always called upon to interact in a lively and sometimes demanding fashion with the soloist in a game of constant reverberations and echoes.
Just a few ideas are used, so as to create evident links and clear relations on their return, having usually been subjected to considerable variations.
There is little else to say, except that the title is not only intended for the emotional reception of the work, but also wishes to allude to links with the pre-existing
Terraferma for four instruments, whose material has undergone development, extension and re-elaboration