OCÉAN
per pianoforte / for piano (2016)
dedicato a / dedicated to: Francesco Prode
EDIZIONI SUVINI ZERBONI - MILANO
YouTube (Francesco Prode)
YouTube (Mariacostanza D'Agostino)
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Océan si inserisce nel progetto Miroirs ideato da Francesco Prode e rappresenta una nuova tappa nella nostra collaborazione iniziata nel 2014 con Controra.
Il sottotitolo del brano lascia sicuramente intuire le caratteristiche dell'intero progetto: a cinque compositori è stato chiesto di realizzare altrettante nuove pagine che si ricollegassero ai Miroirs raveliani, ai quali verranno alternate in concerto, avendo comunque ognuno di noi la massima libertà su come intendere il rapporto con un antecedente di tale grandezza.
Escluso nel mio caso qualsiasi ammiccamento stilistico, i rimandi si svolgono su due diversi piani: ad un livello generale (e senza alcun timore per la prevedibilità della decisione) viene ripresa l'estrema, liquida mobilità dell'originale raveliano, con la creazione di gesti ondosamente risuonanti e con un'attenta ricerca timbrica volta a creare relazioni immaginifiche con l'illustre antecedente su un piano emotivo e non di derivazione letterale.
Solo in un numero limitatissimo di battute al centro del percorso alcune figurazioni arpeggiate potrebbero apparire come lontane citazioni, ma è una suggestione presto riassorbita dal fluire degli eventi successivi.
Ad un livello più sotterraneo, da alcuni passaggi raveliani vengono ricavate le regole intervallari che determinano le scelte armoniche e melodiche, comunque assai limitate, come mio solito anche rispetto alle gestualità presentate, ad un numero ristretto di elementi a favore di una loro facile riconoscibilità nel corso dello svolgimento del brano.
Assente è invece una vera direzione nello svolgersi degli eventi, sia pure in presenza di alcune isole attorno alle quali l'energia si addensa e il discorso si fa improvvisamente più teso.
Vi è piuttosto un alternarsi ciclico ed irregolare degli eventi, nel quale i ritorni del gesto e delle armonie iniziali, con la loro ripresentazione più frequente, svolgono il ruolo di vere e proprie pietre miliari, giustificando nella memoria dell'ascolto (almeno nelle intenzioni) ogni digressione e ogni parentesi