SVI COLÀ NDÒ
per voce recitante e clarinetto / for narrator and clarinet (2022/23)
EDIZIONI SUVINI ZERBONI - MILANO
pages 1, 2
Così Pier Luigi Berdondini presenta il lavoro: "Da tempo lavoro per frammenti sonori che prescindono da quanto li preceda o li segua. Scrivo una parola in suono che ignora non solo i significati, ma sopratutto la significazione di percorsi, scopi, mete, intrighi. Non ci sono fatti, ergo non c'è nulla da comprendere, assimilare. Parola fuori tema. Insomma poesia, scollegando tutto quanto possa indurre trama, scopo, storia, narrazione. Per la vibrazione di perdersi nel suono. E ritrovarsi nei labirinti sonori, non nel labirinto della parola. Nel seme sonoro del labirinto. Generando labirinto da labirinto. I labirinti sono “battaglie di silenzio dei significati”. Svicolando. E Svi colà ndò è l'ultimo nato, disorganando con melancolia lucente per incontrare, scontrare, abbracciare, fuggire, illabirintare la musica di un clarinetto che la prodiga sapiente insubordinazione di Giorgio Colombo Taccani consentirà".
Prosegue il compositore: "Se il testo propostomi da Pier Luigi si illabirinta costantemente ciò che il clarinetto tenta di fare è creare relazioni, suggerire filigrane di rimandi, svelare reazioni alchemiche impreviste fra componenti eterogenee. Divenire guida forse illusoria, certo cangiante, nel dedalo efflorescente del testo. Al tempo stesso indicare prospettive imprevedibili alla recitazione. Il discorso musicale è segmentato in frammenti assai brevi e caratterizzati da un notevole grado di elasticità in modo da seguire con puntigliosa reattività ogni porzione del testo lasciando libero il recitante di seguire il proprio estro interpretativo. Grande è quindi la duttilità e la capacità di gestione estemporanea dei materiali richiesta al clarinettista".