UNQUIET WING
per viola solista e ensemble (flauto in sol, clarinetto basso, fagotto, percussioni, pianoforte, violoncello e contrabbasso) / for viola and ensemble (alto flute, bass clarinet, bassoon, percussion, piano, cello and double bass) (2004)
dedicato a: dedicato a / dedicated to: "in ricordo di Francesco Pennisi"
EDIZIONI SUVINI ZERBONI - MILANO
pages 10 - 12
audio - complete

Alla sua prematura scomparsa, Francesco Pennisi lascia, del suo ultimo lavoro, poche note e un titolo, malinconicamente presago: My Temptation is Quiet.
Su richiesta degli amici del Taukay Ensemble, io ed altri compositori siamo stati invitati a dar vita ad un programma in ricordo del grande musicista siciliano, partendo, ognuno secondo le proprie inclinazioni e le proprie modalità operative, dall'incipit del brano di Pennisi.
Ne è nato, per quanto mi riguarda, un brano per viola solista e sette strumenti dal carattere perpetuamente instabile, teso alla ricerca di zone di stasi e di quiete perennemente negate, eluse, rimandate; l'impervio procedere del solista, concitato e quasi travolto dalla sua smania propositiva, spinge la pagina verso tragitti nervosi, ora assertivamente euforici, ora ripiegati, soprattutto nella sezione centrale, su fragili equilibri.
Lo spunto di Pennisi viene utilizzato per informare di sé la partitura in ogni suo aspetto, dalle proporzioni strutturali complessive alla determinazione dei profili melodici fino, naturalmente, all'assetto armonico, dove viene dato particolare rilievo all'elemento formato dalle due triadi minori a distanza di semitono che Pennisi aveva disegnato, nel suo lavoro, con le prime note del flauto.
Seppure spesso inciso da frequenti bagliori del pianoforte o del vibrafono, il colore della pagina è cupo, determinato soprattutto, nella tendenza complessiva verso il grave dell'ensemble, dall'utilizzo costante del flauto in sol e del clarinetto basso.
L'ansioso divenire della pagina ci porta infine, inevitabile approdo, alla citazione conclusiva delle note originali di Pennisi ad opera di flauto e clarinetto, come se le si volesse riconsegnare intatte al loro artefice dopo tante peregrinazioni; è allora un gesto spietato e drastico a porre fine ad ogni cammino.

When he came to an untimely end, Francesco Pennisi left, for his last work, few notes and a title, sadly foreboding: My Temptation is Quiet.
On the initiative of our friends in the Taukay Ensemble, several composers including myself have been asked to give life to a programme in memory of the great Sicilian composer; each of us, according to his own inclinations and techniques, took our starting point from the notes left by Pennisi.
As for me, I decided to write a piece for solo viola and seven instruments, always unstable and in search of zones of stasis and calm that are perpetually denied, eluded, postponed; the difficult path of the soloist, agitated and almost overwhelmed by its assertive yearning, veers toward nervous journeys, now affirmatively euphoric, now despairing, especially in the central section, toward unstable equilibriums.
Pennisi's notes are used to inform the totality of my work on all of its sides, from the general structural proportions to the determination of the melodic profiles and, naturally, to the harmonic order, where the two minor triads separated by a semitone that Pennisi had presented with the first notes of the flute have particular character.
Even if often undercut by frequent interjections by piano or vibraphone, the colour of Unquiet Wing is dark, its nature determined above all by the predominance of low registers and the constant presence of alto flute and bass clarinet.
The anxious development of the work takes us - perhaps inevitably - to a final quotation of the original notes of Pennisi, given to flute and clarinet, as if one would give them back intact to their composer after so many wanderings; it is then a merciless and drastic gesture that puts an end to the journey.



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